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Memorie e lettere dal campo di prigionia 1945-1945
di Giannino Persiani
Pag. 200, 2025
Descrizione
Poche pagine di diario e molte lettere alla e dalla famiglia raccontano quasi due anni di internamento in Germania, tra l’autunno 1943 e la primavera 1945, di Giannino Persiani, salernitano di origine emigrato a Brescia con la famiglia e fatto prigioniero, come altre centinaia di migliaia di soldati italiani, dopo l’80 settembre 1943.
La sua scelta di non aderire al nazifascismo gli aprì le porte di una lunga e disumana prigionia che, dopo il ritorno a casa, presentò il conto sotto forma di un problema sanitario spurato male. La sua esperienza di Internato militare italiano (I.M.I.) ricalca quella di molti altri, ma come tutte è originale, personale, intima nella sua tremenda quotidianità. La possiamo conoscere, vista anche la prematura dipartita di Giannino nel 1947, grazie alla nipote Paola Cristina che, avuto in mano quasi per caso il prezioso plico con i fogli dello zio, non li ha accantonati ma li ha trascritti, ordinati e pubblicati.
Il risultato è uno spaccato di vita che vale la pena leggere per non dimenticare la vicenda ancora troppo poco nota di questi patrioti, «prigionieri non riconosciuti, dimenticati durante e dopo il conflitto mondiale, scomoda testimonianza di un senso del dovere alternativo a quello fascista e a quello partigiano», come scrive Luigi Bezzi – figlio di I.M.I. – nell’introduzione al volume.
A cura di Paola Persiani.
Introduzione di Luigi Bezzi.
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